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La disgrafia è un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) che si manifesta con difficoltà nella realizzazione grafica, in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e deficit sensoriali (legge n. 170/2010). La disgrafia è un fenomeno in aumento crescente nelle scuole italiane.
Come riconoscerla
La disgrafia è rintracciabile quando una scrittura è:
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illeggibile, disordinata e imprecisa;
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eccessivamente lenta o eccessivamente veloce;
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organizzata maldestramente nello spazio;
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“affaticata” (mano e braccio si stancano);
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irregolare in pressione, direzione e inclinazione;
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angolosa e incerta;
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non conforme all’età anagrafica.
Cause
Le cause della disgrafia sono molteplici: difficoltà nella motricità fine, difetti nel coordinamento occhio-mano, lateralizzazione non definita, mancinismo, turbe emotive e altro. Nella maggior parte dei casi, le difficoltà sono accompagnate da un’impugnatura e da una postura scorrette. Molti disagi che riscontriamo nella scrittura dei bambini possono essere dovuti a problemi a monte, al mancato raggiungimento di prerequisiti indispensabili per imparare a scrivere, come l’orientamento sinistra/destra, la conoscenza dello schema corporeo, la capacità attentiva e la consapevolezza del movimento e della localizzazione delle dita nello spazio. Da lievi difficoltà iniziali trascurate si sviluppano nel tempo disgrafie consolidate.
Grafia di un bambino disgrafico di 8 anni
Impugnatura scorretta
Conseguenze
Per il bambino disgrafico, scrivere rappresenta un problema che lo fa sentire svantaggiato rispetto ai compagni di classe e in difficoltà anche rispetto all’apprendimento scolastico. Quando la disgrafia si manifesta nel corso della Scuola Primaria, a volte si pensa che il problema possa risolversi da solo; purtroppo, con il passare del tempo, le difficoltà tendono ad aumentare, inversamente proporzionali all’autostima personale, che invece cala sempre più. È importante che la disgrafia venga individuata precocemente: può avere riflessi sullo sviluppo della personalità e incidere negativamente sul rendimento scolastico, innescando sentimenti di delusione, scoraggiamento e demotivazione.
Chi è il grafologo rieducatore della scrittura
Il grafologo educatore e rieducatore della scrittura è un professionista qualificato che si occupa delle difficoltà grafo-motorie. Lo scopo della rieducazione è quello di ripristinare le abilità di base necessarie per l’atto scrittorio e di far tornare il piacere di scrivere. Il rieducatore mantiene un costante rapporto di collaborazione con le famiglie e gli insegnanti, per favorire il lavoro di gruppo a sostegno del bambino. L’intervento rieducativo è personalizzato e mira a rinforzare le capacità di apprendimento (favorendo la leggibilità e la velocità di scrittura), a prevenire eventuali problemi scolastici legati a turbe della scrittura e ad ottenere risultati positivi sul piano relazionale ed affettivo. Attraverso tecniche specifiche la rieducazione favorisce lo sviluppo neurologico nella specializzazione degli emisferi e quindi anche lo sviluppo di altre capacità, ad esempio quella verbale; promuove l’ordine mentale e migliora l’attenzione, la precisione e l’autocontrollo emotivo in caso di stress. Nel percorso di rieducazione vengono applicate delle tecniche specifiche di rilassamento, esercizi di motricità manuale, esercizi grafici specifici e giochi con il corpo legati al grafismo. Non è mai troppo tardi per intervenire: il lavoro è rivolto anche agli adulti che presentano problemi di brutta scrittura.
Il disegno e la scrittura possono rappresentare un valido aiuto per la serenità emotiva dei bambini. Il lavoro grafoterapico implica riflessi benefici nella sfera relazionale e sociale, contrastando stanchezza e dolori occasionati dalla tensione muscolare; ha dimostrato in moltissimi casi di riuscire ad attenuare disturbi originati da scarsa autostima e da paure ingiustificate e il senso di malessere nei confronti di compiti che il bambino non si sente in grado di affrontare. Scopi del rilassamento indotto dal gesto grafico sono la diminuzione delle tensioni muscolari, una migliore respirazione, una migliore gestione della propria emotività e il miglioramento della relazione con gli altri.
Il grafologo educatore e rieducatore della scrittura si occupa inoltre di:
– organizzare corsi di aggiornamento sulla prevenzione della disgrafia;
– incoraggiare iniziative finalizzate alla prevenzione e al recupero del gesto grafico sia durante la Scuola dell’Infanzia, nonché durante il primo ciclo della Primaria, attraverso un’adeguata modalità di insegnamento e di consolidamento della scrittura;
– attuare sportelli informativi ai quali possono rivolgersi insegnanti e genitori per sospette difficoltà grafo-motorie.